Il racconto di oggi, parla della mia gioventù e delle piccole storie vissute in quel periodo.
Era il 1998, Villaverla, in quel piccolo paese vicentino regnava la tranqillità, la spensieratezza, le solite piccole grane dei giovani con gli sbirri, ma nulla più; nessuno, e dico, nessuno poteva immaginare cosa stava per accadere di lì a poco in quel piccolo borgo. Una terrificante sostanza che in quegli anni cominciò a diffondersi fra i giovani, portandoli fuori da quella cosidetta "retta via" della quale noi tutti siamo stati educati a seguire, era l'hashish;
L'hashish è una sostanza stupefacente psicoattiva derivata dalla resina della pianta di Cannabis.
Alla notizia che questa potesse infettare il mio, per quanto poco, povero ma sano paese, mi resi subito operativo; dopo un breve e accurato addestramento, mi recai immediatamente in comune, per dare la mia piena disponibilità, nel ruolo di ispettore per la salvaguardia dei giovani. Stavo per entrare nel lussuoso ufficio del sindaco, quando udì delle voci alquanto intimidatorie; si trattava della banda del "vecio" che cercava di ricattare il nostro primo cittadino, con la forza e con le minaccie. Volevano riusciere a far circolare l'hashish e le autorità non avrebbero dovuto intralciare i loro piani; così feci irruzione e ne stesi due, mentre l'altro l'avevo sotto tiro. Mi ricordo che mi disse: " Ma chi cazzo sei tu?" e io " tu sei il male ed io sono la cura...", " non puoi puntarmi una pistola alla tempia, ho i miei diritti ", " Qui la legge si ferma e comincio io, stronzo ". Con tono più calmo e pacato mi disse, " ehi amico, stai tranquillo, puoi fidarti di me " ma io non fui dello stesso avviso: " Mi fido solo di due persone; una di quelle sono io, l'altra non sei tu ", dopodichè si inginocchio e le manette degli sbirri accorsi, fecero il resto.
Dopo quel spiacevole inconveniente, non ci furono più grossi problemi a Villaverla, e se volete sapere cosa hanno imparato quei tre malviventi dopo quell'esperienza, è che a al mio paese ci sono tre modi di fare le cose. Giuste, sbagliate e come dico io.
Alla prossima...
Era il 1998, Villaverla, in quel piccolo paese vicentino regnava la tranqillità, la spensieratezza, le solite piccole grane dei giovani con gli sbirri, ma nulla più; nessuno, e dico, nessuno poteva immaginare cosa stava per accadere di lì a poco in quel piccolo borgo. Una terrificante sostanza che in quegli anni cominciò a diffondersi fra i giovani, portandoli fuori da quella cosidetta "retta via" della quale noi tutti siamo stati educati a seguire, era l'hashish;
L'hashish è una sostanza stupefacente psicoattiva derivata dalla resina della pianta di Cannabis.
Alla notizia che questa potesse infettare il mio, per quanto poco, povero ma sano paese, mi resi subito operativo; dopo un breve e accurato addestramento, mi recai immediatamente in comune, per dare la mia piena disponibilità, nel ruolo di ispettore per la salvaguardia dei giovani. Stavo per entrare nel lussuoso ufficio del sindaco, quando udì delle voci alquanto intimidatorie; si trattava della banda del "vecio" che cercava di ricattare il nostro primo cittadino, con la forza e con le minaccie. Volevano riusciere a far circolare l'hashish e le autorità non avrebbero dovuto intralciare i loro piani; così feci irruzione e ne stesi due, mentre l'altro l'avevo sotto tiro. Mi ricordo che mi disse: " Ma chi cazzo sei tu?" e io " tu sei il male ed io sono la cura...", " non puoi puntarmi una pistola alla tempia, ho i miei diritti ", " Qui la legge si ferma e comincio io, stronzo ". Con tono più calmo e pacato mi disse, " ehi amico, stai tranquillo, puoi fidarti di me " ma io non fui dello stesso avviso: " Mi fido solo di due persone; una di quelle sono io, l'altra non sei tu ", dopodichè si inginocchio e le manette degli sbirri accorsi, fecero il resto.
Dopo quel spiacevole inconveniente, non ci furono più grossi problemi a Villaverla, e se volete sapere cosa hanno imparato quei tre malviventi dopo quell'esperienza, è che a al mio paese ci sono tre modi di fare le cose. Giuste, sbagliate e come dico io.
Alla prossima...